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LE FAMIGLIE ITALIANE E IL MERCATO IMMOBILIARE NEL 2016



Dall’Indagine 2016 di Tecnoborsa è emersa una crescita significativa dell’utilizzo dell’agenzia immobiliare da parte di chi ha effettuato una transazione nel biennio 2014-2015; infatti, più del 60% di coloro che hanno acquistato e/o venduto vi hanno fatto ricorso e, in entrambi i casi, si è raggiunto il massimo storico dal ormai lontano 2004.


Il ricorso è sempre maggiore da parte di chi ha venduto.


Tra chi non vi ha fatto ricorso, indipendentemente dal tipo di transazione effettuata, è sempre predominante la motivazione del costo troppo elevato ma c’è da notare che le quote di chi le indica sono nettamente in calo rispetto al passato. Sono invece aumentati significativamente coloro che lamentano un’insoddisfazione verso i servizi offerti da parte delle agenzie.


Esaminando i diversi canali attraverso i quali le famiglie sono venute a conoscenza del bene acquistato continua a prevalere il passaparola, anche se in calo di quasi 10 punti percentuali rispetto al biennio precedente; seguono coloro che si sono rivolti in modo diretto a un’agenzia. Tuttavia, in realtà, il canale informativo predominante è proprio l’agenzia, in quanto il più delle volte gli annunci attraverso i quali sono stati individuati gli immobili acquistati sono stati pubblicati da agenzie. Inoltre, è bene ribadire che pure una quota decisamente rilevante di chi è venuto a conoscenza del bene poi acquistato tramite il passaparola ha dovuto comunque relazionarsi con un’agenzia immobiliare, in quanto il bene le era stato affidato precedentemente dal venditore.
Quanto ai canali informativi utilizzati da coloro che hanno venduto un bene senza il supporto di un operatore del settore il passaparola rimane al primo posto, anche se registra un notevole calo rispetto al passato e al secondo posto resistono i cartelli seguiti da annunci pubblicati online e riviste specializzate e quotidiani.


Nel biennio considerato è stato molto alto il ricorso all’agenzia immobiliare anche per la valutazione dei beni compravenduti, però la quota di chi vi ha fatto ricorso come semplici intermediari rimane la più alta.


La quota di chi ha fatto valutare il bene prima di acquistarlo è cresciuta di quasi 20 punti percentuali, mentre la quota di chi lo ha fatto prima di vendere è rimasta sostanzialmente immutata. Viceversa, tra chi ha acquistato è scesa la quota di chi è ricorso al parere di un libero professionista e, anche in questo caso, tra chi ha venduto non si sono registrate variazioni.


(Fonte: Tecnoborsa 2016)




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