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LA CRESCITA DEL MERCATO RESIDENZIALE ED IL CO-HOUSING

Un esempio di progetto di Co-Housing
Le performance positive di tutte le Regioni del Nord Italia nell’ambito del mercato residenziale nazionale sono confermate. Il mercato residenziale del Nord è infatti cresciuto del +8% rispetto al 2014 e vede oltre 230 mila transazioni registrate nel 2015 (il 52% del totale dei volumi italiani).
Al vertice delle Regioni con maggiori transazioni nell’area troviamo Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna: la sola Lombardia vanta 91.500 compravendite realizzate nel solo anno 2015 (il 40% del totale).

Nel 2016 questo trend si consoliderà sempre più, con una crescita delle transazioni sia nei Comuni capoluogo sia in quelli non capoluogo del Nord Italia. I dati dell’Agenzia del Territorio del primo trimestre 2016 infatti mostrano un rassicurante +24% rispetto allo stesso trimestre 2015 (per un totale di 59.963 transazioni).



La ripresa generale delle grandi città del Nord sta avendo un riscontro positivo in termini di maggiore dinamismo di mercato; Milano, ad esempio, ha registrato nel 2015 il primato di crescita fra le otto grandi città (+ 13,4%) ed ha chiuso il primo trimestre 2016 con un ottimo +26%. 

Ma, prendendo come riferimento sempre l'anno 2016, come sono cambiate le abitudini degli italiani di vivere gli spazi abitativi nella vita di tutti i giorni, sia privata sia lavorativa?
Le esigenze in fatto di "abitabilità" sono cambiate e servono nuovi modelli per rispondere alle richieste degli italiani. Esiste infatti un nuovo target da accontentare, ampio e variegato; quello formato dallo strato di popolazione troppo abbiente per avere diritto agli alloggi popolari ma non abbastanza ricco per accedere al mercato immobiliare. Per rispondere a queste esigenze è necessario superare l'ormai datato concetto di SOCIAL HOUSING per arrivare ai nuovi modi di vivere la casa: il cosiddetto CO-HOUSING. La riqualificazione di cantieri fermi e di spazi urbani inutilizzati trova quindi i suoi potenziali buyer.

L'edilizia sociale è di competenza dello Stato, con l'obiettivo primario di garantire un'abitazione a tutte le fasce di popolazione. I terreni, in questo caso, andrebbero reperiti tramite cessione delle aree a costo zero, ma il problema è che ad oggi queste aree risultano essere molto scarse. La sostenibilità economica dei progetti e delle operazioni di Social Housing deve inoltre tenere conto della manutenibilità e della gestione degli immobili stessi. 
Il trend di mercato nel 2016 vede una richiesta molto forte di questa modalità di abitazione da parte delle famiglie; nello specifico sono i giovani dai 25 ai 34 anni che hanno la necessità di un reale supporto nel mercato della casa, a causa delle ristrettezze economiche e della precarietà del lavoro. Ecco allora che il comparto degli investimenti immobiliari prende in considerazione la fetta di student housing, single housing, co-housing e senior housing. La nuova "casa sociale" mette quindi al centro il reale godimento del bene come servizio, e non come proprietà, oltre al coinvolgimento dei fruitori finali che richiedono soluzioni "ad hoc", create su misura. La PROGETTAZIONE CONDIVISA mette al centro le persone, il vero motore economico e finanziario di ogni opera di edilizia sociale.

Il territorio è il cuore pulsante dell'Housing Sociale; ogni progetto infatti si deve integrare al 100% con la città che lo incorpora; ogni elemento che compone il sistema è pensato secondo materiali e colori autoctoni del paesaggio circostante.


Cohousing. Una proposta per Abitare.


Esempio di "casa sociale" a Brescia - 

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